Cammino di San Francesco
Assisi - Poggio Bustone

"Laudato si', mi' Signore, per sora nostra matre terra, la quale ne sustenta et governa, et produce diversi fructi con coloriti flori et herba."(Laudato Sii - San Francesco)

28 maggio / 07 giugno 2021

Prologo.

Sono passati 5 anni dal nostro primo cammino sui passi di San Francesco ed è arrivato il momento di riprendere l'idea per continuare a scoprire, passo dopo passo, i luoghi dove il santo ha vissuto.

Riprendiamo in mano, quindi, la nostra guida e organizziamo il periodo e le tappe. Sarà un percorso che in parte ci accompagnerà nei luoghi già conosciuti (Spello, Spoleto, Greccio e Rieti) ma molti altri sono sconosciuti e pertanto saranno sicuramente belli e sorprendenti.
Ci affascina e sicuramente ci "preoccupa" un po' l'esperienza che vivremmo alla Romita di Cesi (dopo la tappa di Spoleto), per il luogo solitario e per la presenza della figura di fra Bernardino, che ha fatto la scelta di abbandonare la vita del convento per abbracciare la vita dell'eremita.
L'esperienza nella preparazione dell'equipaggiamento degli zaini è ormai consolidata e dopo i primi "passi" abbiamo deciso di ridurre drasticamente la capienza acquistando zaini più piccoli.
…Ora non ci resta che partire…

Decidiamo di partire in auto la mattina presto chiedendo al campeggio di Fontemaggio ad Assisi la possibilità di lasciare l'auto parcheggiata per poi ritrovarla alla nostra conclusione del cammino e per trascorrere la notte nella struttura.
Parcheggiata l'auto prepariamo gli zaini per la partenza della prima tappa in direzione di Spello.

Tappa 1 (Assisi ➔ Spello)

Dal campeggio Fontemaggio ripercorriamo la strada che collega Assisi all'Eremo delle Carceri. Arrivati a Porta Cappuccini prendiamo il sentiero che ci porterà a raggiungere l'Eremo. Il sentiero sale velocemente e nel giro di un'ora arriviamo. Qui ritroviamo un ambiente di pace e tranquillità e l'orario ci dà l'opportunità di partecipare alla preghiera dell'ora media (12.15); poi, dopo una breve visita e qualche foto, riprendiamo il cammino prima nel bosco e poi su strada asfaltata (nessuna auto in transito) per raggiungere l'antico monastero di San Benedetto al Subasio. Purtroppo il sito è sempre chiuso tranne durante qualche evento straordinario e, quindi, torniamo a riprendere il sentiero che ci porterà a Spello passando sotto il monte Subasio. Da qui la vista spazia sull'intera vallata tra Perugia, Assisi e Foligno.
Passiamo in boschi di conifere (pini e abeti), lecceti e nella parte terminale del percorso verso Spello infinite macchie di ginestre che in questo periodo sono in piena fioritura (colore giallo) e campi di olivo.
Finalmente siamo riusciti a completare il percorso da San Benedetto a Spello. Lo avevamo provato un'altra volta (nel cammino Lauretano da Loreto ad Assisi) senza riuscire a raggiungere San Benedetto, probabilmente per la mancata conoscenza del luogo (SUBASIO) e per indicazioni sbagliate fornite da qualche residente (mai ascoltare la gente del posto… seguire sempre le indicazioni della guida e le indicazioni dei sentieri!!!).
Arriviamo nel pomeriggio a Spello e ci rechiamo al convento del Piccolo san Damiano delle suore francescane. Come sempre l'ospitalità è genuina e allegra. Ci consegnano la camera e dopo la doccia assaporiamo il calore del sole nel giardino del convento. Alle 18 circa partecipiamo ai vespri e poi cena preparata dalle suore (ottimo pollo arrosto!!). Alla sera rimaniamo all'interno del convento, qualche foto del tramonto e poi ci ritiriamo in camera. Domani sarà un altro giorno abbastanza impegnativo.

Totale : 16,3

Dislivello + 630 mt - 730mt

Pernottamento : Convento Piccolo San Damiano

Tappa 2 (Spello ➔ Trevi)

Ci alziamo presto per partecipare alle lodi e poi colazione. Riassettiamo gli zaini e dopo aver ringraziato e salutato le suore riprendiamo il nostro cammino.
Attraversiamo il centro storico di Spello e questo passaggio ci dà l'opportunità di rivedere il borghetto in tutta la sua bellezza. Uno dei luoghi più belli che abbiamo visto durante i nostri cammini.
Lasciato il centro a Porta Romana prendiamo l'indicazione per Foligno. Questo tratto di strada si rivelerà alquanto noioso e trafficato ma in un paio di ore raggiungiamo Foligno, da prima nella zona industriale per poi raggiungere il centro storico. La cittadina è famosa per l'evento di San Francesco che, dopo aver prelevato dal fondaco del padre una certa quantità di stoffe andò a Foligno per venderle e donare il ricavato ai poveri (anno 1205). Il centro è abbastanza movimentato di turisti essendo sabato. Non essendo molto interessati ad una sosta prolungata (anche in vista dei chilometri che ci separano da Trevi) attraversiamo abbastanza velocemente la cittadina e appena fuori in vista di un market acquistiamo il nostro pranzo.
Dopo Foligno il percorso risale un po' la vallata spoletana sviluppandosi su sentieri e strade sterrate sopra il fondo valle.
Dopo aver consumato il pranzo arriviamo in vista di Trevi che raggiungiamo nel pomeriggio. Qualche piccola perdita di riferimento (e non conoscenza del centro di Trevi) ci porta ad effettuare un largo giro prima di raggiungere la struttura di accoglienza. Scopriremo in serata che bastava prendere una stradina lastricata che dal centro storico raggiunge la struttura. Ma "non tutto il male viene per nuocere" perché questo giro ci ha dato l'opportunità di passare davanti alla chiesa della Madonna delle Lacrime dove abbiamo ammirato stupendi affreschi del Perugino. Lasciata la chiesa scendiamo ancora un po' sotto il paese di Trevi e rientriamo da Porta San Fabiano fino a raggiungere il monastero di Santa Chiara. Riceviamo la camera con le indicazioni della struttura, doccia e poi ripartiamo per visitare il centro storico, cercando anche un posto per la cena.
Trevi è ricordata per l'evento di San Francesco che durante una sua predica nel centro fu interrotto da un'asino, il santo allora lo ammonì e subito l'animale si inginocchiò e rimase in ascolto. Rientriamo in tarda serata alla camera e ci accorgiamo di essere soli.
Un'occhiata al percorso per capire qualche indicazione utile per la giornata di domani, dopodiché ci corichiamo a letto per un buon riposo.
Totale : 16,4 km

Dislivello + 220mt - 100 mt

Pernottamento : Monastero di Santa Chiara (ex clarisse)

Tappa 3 (Trevi ➔ Spoleto)

Dopo esserci alzati presto ne approfittiamo per prepararci la colazione al monastero ma ci accorgiamo che la dispensa non offre molto!!!
Zaini in spalla e riprendiamo il cammino. Scendiamo a Trevi, arriviamo in breve a Bovara e, lasciando il percorso principale, scendiamo per poter visitare la chiesa di san Pietro ma la troviamo chiusa. Ritorniamo, quindi, sul percorso principale e rimaniamo a mezza costa in un paesaggio collinare tra i campi di olivi. Dopo aver passato Pissignano (antico borgo con castello) scendiamo verso il fondo valle per raggiungere le fonti del Clitunno. Sapendo di questo luogo entriamo nel parco (pagando un biglietto di circa 3 euro a testa). Il luogo è fantastico: il piccolo parco è formato da piccoli laghetti di acqua limpidissima che sgorga naturalmente dal sottosuolo. I laghi sono attorniati da tantissimi salici e prati molto puliti.
Troviamo un posto tranquillo per mangiare qualcosa e prendere un po' il fiato.
Dopo circa un'oretta riprendiamo il cammino ma prima ne approfittiamo per un gelato preso al bar fuori dalle fonti.
Ora il percorso si svolge lungo la vecchia Flaminia che costeggia la superstrada. Dopo un paio di chilometri rientriamo per stradine sterrate e una breve deviazione ci porta a San Giacomo antico: borgo medioevale. All'ombra del borgo mangiamo quello che ci resta del pranzo (poco!!!), ci rinfreschiamo e rientriamo sul percorso originale fino a raggiungere la periferia di Spoleto. A questo punto la stanchezza si fa sentire, L'attraversamento della periferia del centro storico e il perderci in qualche tratto ci crea un po di tensioni; ma siamo alla fine della tappa. Chiediamo qualche indicazione e in breve arriviamo anche quest'oggi al nostro alloggio.
Ancora una volta ci accorgiamo di essere soli!!
Dopo aver ripreso le forze ci rechiamo in centro a Spoleto. La presenza di un market ci da la possibilità di acquistare qualche genere alimentare per domani.
Ai piedi del centro storico ci fermiamo in una trattoria per cenare. Poi breve giro nel centro di Spoleto e rientro alla camera.

Totale : 19,1 km

Dislivello + 80mt - 110 mt

Pernottamento : Ristorante dei Pini

Tappa 4 (Spoleto ➔ Romita di Cesi)

Ci svegliamo molto presto la mattina sapendo che la giornata sarà alquanto impegnativa con circa 28 km di percorso totale e un discreto dislivello in salita. Inoltre, non trovando nessun pellegrino nelle precedenti tappe, probabilmente anche oggi saremo soli. C'è anche un po' di attesa in quanto questa è la tappa che ci condurrà alla Romita di Cesi, esperienza tutta nuova con tante sorprese.
Ci incamminiamo sapendo che dovremmo fermarci per far colazione in quanto nella struttura non è stato possibile; ma è troppo presto… e sembra che Spoleto sia ancora immersa nel profondo sonno.
Attraversiamo tutta la periferia e poi, dopo uno scollinamento (dopo l'ospedale San Matteo degli Infermi), riscendiamo nel fondo valle e raggiungiamo San Giovanni in Baiano dove troviamo un'ottima pasticceria per una ricca colazione.
Ripartiti attraversiamo Madonna di baiano e i piccoli abitati di Mogliano, Fogliano e Macerino (piccolo borgo medioevale).
Da questo punto comincia la risalita della vallata fino a raggiungere Casa Cancelli, punto più alto di questa tappa (875 mt) dopo circa 3 km. Siamo immersi in una zona montuosa, selvaggia e molto isolata dai centri abitati. Abbiamo una sensazione di aver perso qualsiasi contatto umano e la vista si perde all'infinito su montagne, boschi e pascoli. Riprendiamo il cammino… ora il sentiero scende dolcemente nel bosco; ad un certo punto incontriamo la prima indicazione per la romita di Cesi....Ci siamo!! E all'incontro con fra Bernardino non manca molto.
Arriviamo così in una zona recintata e ci fermiamo ad aspettare fuori dal cancello. Troviamo l'indicazione, su un cartello, di chiamare fra Bernardino e il consiglio di NON entrare per la presenza dei cani maremmani. Aspettiamo e, dopo qualche minuto, ci viene ad aprire fra Bernardino che ci accoglie con i tre cani (che fino a quel momento hanno ben fatto il loro dovere di guardiani invitandoci a non superare il cancello). Una ragazza ci mostra la struttura, la camera ed infine le docce....Bella sorpresa!!! … Sapevamo che l'eremo, essendo isolato, non possiede né acqua corrente ne elettricità, ma non ci aspettavamo che le docce fossero una piccola cabina nel bosco con acqua fredda!! L'esperienza è molto particolare e di certo non lascia spazio a prolungati lavaggi e risciacqui… Quindi ci laviamo alquanto in fretta.
La nostra camera si trova nella struttura principale e corrisponde ad una delle cellette utilizzate in tempi remoti dai frati. Anche nel bagno non c'è acqua corrente e si utilizzano secchi che, una volta vuoti, devono essere riempiti dalla cisterna principale (acqua piovana).
Il pomeriggio trascorre trovando riposo nel prato adiacente il convento insieme ad alcuni volontari amici di fra Bernardino e qualche pellegrino di passaggio. Poi verso le 18.00 partecipiamo ai vespri nella cappellina e cena, condividendo quello che la PROVIDENZA ha fatto arrivare all'eremo. La serata si conclude abbastanza presto e, considerando che non esiste la luce, ci ritiriamo nelle nostre cellette nella pace e nel SILENZIO assoluto.

Totale : 28 km

Dislivello + 730mt - 300 mt

Pernottamento : Eremo Romita di Cesi

Tappa 5 (Romita di Cesi ➔ Collescipoli)

Ed ecco che il giorno inizia con una nuova sorpresa: il nostro sonno si interrompe al dolce suono di una piccola pianola suonata con le dita da fra bernardino (forse una Kalimba - vedi sotto) che gira nel corridoio accompagnato dal canto dei maremmani. Sono le 06.00 e ci alziamo in fretta per partecipare alle Lodi in cappellina. Segue la colazione condivisa in rigoroso silenzio. Situazione che ci disarma alquanto, essendo non abituati da troppo tempo al silenzio, soprattutto quando siamo in compagnia.
Finita la colazione c'è il rito della suddivisione dei lavori (la mattina tempo di lavori e il pomeriggio tempo per il riposo). Tutti si sono presi un compito....tranne noi in quanto il nostro programma prevedeva la partenza per la nuova tappa. Ci rendiamo comunque disponibili a fare qualcosa e otteniamo la pulizia delle stoviglie: per la partenza possiamo attendere un paio di ore. Naturalmente non esiste l'acqua calda perché, come gia spiegato, la struttura non possiede né acqua corrente e nemmeno l'energia elettrica!! Finito il lavoro ci resta un po' di tempo per una chiacchera con fra Bernardino, una foto e poi, preparati gli zaini salutiamo e riprendiamo il nostro cammino.
Usciamo dall'eremo e ci inoltriamo di nuovo nel fitto bosco fino a giungere la località di Cesi. Vista l'ora (all'incirca le 12.00) ci gustiamo un buona focaccia con il prosciutto crudo acquistata in una trattoria/panetteria che troviamo nel centro storico.
Riprendiamo poi, dopo un caffè, il cammino scendendo velocemente nella piana di Rieti. La attraversiamo e in corrispondenza della "brutta" zona industriale, risaliamo la vallata verso Collescipoli.
Arriviamo nel primo pomeriggio. Il sole è alto e scalda alquanto ed entrati nel centro storico cerchiamo la possibilità di un gelato....ma l'unico bar vicino né è sprovvisto.
Cerchiamo quindi l'ostello e verso tardo pomeriggio ci viene consegnata la stanza. Come sempre ci sistemiamo, poi doccia e usciamo per fare una visita al centro. Non c'è molto da visitare quindi dopo un'oretta decidiamo di rientrare ordinando una pizza che consumiamo nella stanza. Mentre stiamo mangiando la visita di due cani Husky ci crea un po' di inquietudine. Ma cosa ci fanno due cani lì all'improvviso? Da dove sono arrivati? Le risposte non tardano ad arrivare perché il proprietario dell'ostello e padrone dei cani, nel giro di due minuti, viene a recuperarli richiudendoli nella loro stanza.
La sera si conclude con la verifica del percorso dell'indomani e con la buona notte.

Totale 15,6 ore

Dislivello + 120 mt - 680 mt

Pernottamento : Ostello dei garibaldini

Tappa 6 (Collescipoli ➔ Specco di Narni ➔ Stroncone)

Sveglia presto al mattino. La tappa è lunga, 24 km con deviazione per la visita dello Specco di Narni. Quindi facciamo colazione utilizzando quello che il proprietario dell'ostello ci ha lasciato la sera prima: molto scarsa considerando il cammino che ci accingiamo a percorrere, ma non c'è altro e, visto l'orario, anche in paese tutto è chiuso.
Usciti dal centro storico percorriamo una strada provinciale in un paesaggio collinare tra piccoli boschi e campi coltivati, attraversando piccoli centri abitati e isolate fattorie. Scendiamo in una vallata e alla fine di questa troviamo un torrente che ci obbliga il passaggio a piedi nudi... risaliamo su una strada asfaltata e poi su strade sterrate in mezzo ai campi. Dopo circa 3/4 ore nei pressi di un piccolo guado (ci passeremo al ritorno dopo la visita allo Specco), giriamo per raggiungere l'abitato di Ville di Vasciano. In questo punto la salita parte molto ripida ma dopo aver percorso circa mezz'ora sotto il sole arriviamo al convento dello Specco di Narni. Prendiamo fiato e mangiamo qualcosa nel cortile con vista sulla vallata. Il luogo è molto bello e si assapora la quiete e il silenzio, tipico di questi luoghi. Visitiamo il luogo dove san Francesco ha vissuto come eremita (grotta e oratorio del santo). Alla conclusione del giro partecipiamo alla preghiera dell'ora media con i francescani.
Ripresi poi gli zaini ripercorriamo il percorso, in discesa, dell'andata fino al bivio del piccolo guado. Risaliamo lungo una bella sterrata nel bosco e poi tra campi e piccole radure.
Cominciamo a sentire la stanchezza della giornata ma soprattutto la fame; dalla partenza di questa mattina abbiamo consumato solo la piccola colazione e, non avendo trovato nessun negozio o bar, ora ci troviamo a corto di "carburante" !! Ormai abbiamo percorso circa 18/19 km e ci stiamo avvicinando alla località di Aguzzo, piccola frazione arroccata su un colle. Nutriamo la speranza di trovar qualcosa da mangiare... Entriamo, attraversiamo il piccolo centro ma assolutamente non troviamo nulla che possa "risolvere" la nostra fame. Continuamo il nostro cammino verso Stroncone e, con un'ulteriore salita, raggiungiamo Coppe. Ormai siamo in vista di Stroncone.
Arriviamo stanchi verso le 17.00 e molto provati dai km fatti ma soprattutto dalla fame. Ci promettiamo una buona cena per questa sera. Troviamo l'albergo dove dormiremo e il gestore ci accoglie con trepidazione e un po' di ansia. Ci offre un caffè con delle brioche e poi ci consegna la camera. Doccia veloce, ci cambiamo e siamo subito alla ricerca di una trattoria nelle vicinanze. Finalmente per una volta riusciamo a mangiare un po' di verdura e una buona bistecca… Concludiamo la giornata con una visita al centro di Stroncone anche per attivare la digestione.
Il centro si presenta molto bello, ben curato con tutte le case addossate le une alle altre facendo un corpo unico soprattutto nella visione da lontano.
Poi a letto per un buon riposo. Domani tappa più leggera.

Totale : 24,2 km

Dislivello + 820mt - 640 mt

Pernottamento : Hotel San francesco Inn

Tappa 7 (Stroncone ➔ Santuario di Greccio)

Al mattino, dopo aver sistemato la camera e preparati gli zaini, scendiamo per far colazione in albergo.
Poi iniziamo il cammino, attraversiamo Stroncone e uscendo dal paese troviamo subito l'indicazione per un sentiero che ci permetterà di tagliare tutti i tornanti della strada asfaltata che risale al pianoro chiamato I Prati.
Dopo circa un paio di ore arriviamo alla località e, essendo molto in anticipo sulla giornata, decidiamo di fare un paio di ore di relax mangiando qualcosa e un buon gelato. Il posto è molto tranquillo; è sicuramente un luogo di villeggiatura estivo, vista al quantità di case e qualche colonia estiva.
Nel primo pomeriggio ripartiamo e dopo circa mezz'ora arriviamo ad un bel pianoro dove molti cavalli e qualche asinello sono liberi al pascolo. La vegetazione ai lati è molto ricca e al centro ci sono parecchie radure con molti arbusti, faggi e castagni. Alla fine del piccolo altopiano cominciamo a scendere in direzione di Greccio. Ora il bosco è più fitto e in circa un'ora arriviamo al santuario.
Siamo soli. Visto il tempo e in attesa del frate per la consegna delle chiavi della foresteria, cogliamo l'occasione per la visita.
La foresteria si trova sotto la struttura del santuario che è stato costruito addossato sulla roccia. Dopo la doccia e la sistemazione nella piccola stanza (alquanto fredda!!), usciamo per recarci alla preghiera dei vespri e alla messa nella grotta dove San Francesco ha istituito il primo presepio della storia (1223). Il clima è molto bello e ricco di pace e serenità. Saper di essere sul luogo dove il Santo ha vissuto una delle sue esperienze più belle ci dà una gioia grandissima.
Ci soffermiamo anche per una visita all'antico convento francescano (dove San Francesco ha vissuto con i primi fratelli) nel quale sono ancora visibili le prime cellette, il refettorio e la prima chiesetta.
Greccio è importante non solo per la nascita del presepio ma anche per la stesura della Regola fatta da San Francesco a a fra Leone.
All'uscita ci fermiamo a parlare con un fratello del convento che ci dà informazioni sul luogo e sulla vista panoramica.
Dopo qualche foto, scendiamo dal santuario e al chioschetto vicino alla nostra stanza, consumiamo la nostra cena con qualche pizzetta e una bevanda calda. Anche questa sera cena leggera !! Poi a letto per un buon riposo.

Totale : 11,8

Dislivello + 560 mt - 300 mt

Pernottamento : Foresteria Santuario di Greccio

Tappa 8 (Santuario di Greccio ➔ Fonte Colombo)

Al mattino ci alziamo presto per poter partecipare alle Lodi e alla messa nella grotta. Alla fine, dopo aver ringraziato i fratelli e le sorelle presenti al momento della preghiera, ritorniamo al nostro alloggio per ritirare gli zaini e rimetterci in cammino.
A poca distanza dal santuario si trova il paese di Greccio, ne approfittiamo per una sosta, per qualche foto e per fare colazione al bar presente nella piazzetta.
Riprendiamo quindi il cammino lungo strade poco trafficate e sentieri segnalati con l'indicazione "Cammino di Francesco". Ci immergiamo così tra boschi e prati fino a raggiungere l'antico convento di San Pastore che si erge maestoso sulle colline. Da qui procediamo fino a raggiungere Contigliano dove ci fermiamo per l'acquisto del pranzo essendo ormai giunti a mezzogiorno. Appena consumato il panino riprendiamo il cammino salendo verso il centro storico di Contigliano che visitiamo in fretta per ripartire verso Sant'Elia. Camminiamo su sentieri e strade poco trafficate percorrendo continui saliscendi. Ricordiamo bene l'incontro con alcuni cani maremmani che dapprima ci bloccano il passaggio sulla strada poi, fiutandoci e capendo che non abbiamo intenzioni "ostili", ci lasciano andare indifferenti. Ci accorgiamo, infatti, che la strada passa sotto ad un recinto con la presenza di un gregge di pecore e capiamo allora la loro iniziale intenzione di difesa. Ormai abbiamo fatto anche queste esperienze di incontri e la cosa fondamentale è quella di proseguire il nostro cammino senza problemi evitando l'entrata nel recinto. I cani del resto sono intelligenti e capiscono, "quasi sempre" , le vere motivazioni degli intrusi.
Raggiungiamo il fondovalle e dopo un incrocio risaliamo una piccola vallata su un crinale molto ripido e scosceso. Fa caldo, essendo primo pomeriggio, e la salita si fa sentire… poi, dopo aver superato il dislivello, ci addentriamo in un bosco fitto per raggiungere il piccolo borgo di Sant'Elia. Ci fermiamo nella piazzetta per mangiare qualcosa. Sono circa le 16 del pomeriggio e trovando un piccolo alimentari ne approfittiamo per acquistare qualche prodotto per la cena al convento di Fonte Colombo (è presente una piccola cucina ad uso degli ospiti). L'alimentari è ancora chiuso ma nella piazzetta si sta bene al fresco e così abbiamo modo di osservare l'arrivo di alcuni residenti che, dopo le attività della giornata, si incontrano per una chiaccherata. Abitudini che ormai sono scomparse nei grandi centri abitativi ma che rimangono una buona tradizione nei piccoli borghi come Sant'Elia. Nel frattempo il negozietto apre e, dopo aver fatto la spesa, ripartiamo.
Scendiamo dal paese e raggiungiamo il Convento. Ci incontriamo con fra Aldo che ci accoglie calorosamente e ci mostra la nostra camera e la cucina. Doccia, sistemazione nella camera e usciamo per una visita al Sacro Specco e per partecipare ai vespri e alla messa. Il luogo è stato importante per la vita di San Francesco che si era ritirato lontano da Rieti apprezzando molto le fonti di acqua (ancora esistente nella valletta sotto il convento) dove anche molti frati venivano ad attingere l'acqua fresca. Per questo San francesco la chiamò FONS COLOMBARUM, ossia fonte delle colombe.
Ci prepariamo la cena con un buon piatto di fettuccine con i funghi e una buona frittata.
Poi, breve passeggiata nel giardino del convento con vista notturna su Rieti e cielo stellato. Il cagnolino, ospite del convento, ci fa compagnia.
Verso le 22 ci ritiriamo per un buon riposo. Domani sarà l'ultima tappa e, con una certa nostalgia dei giorni passati, ci addormentiamo.
Totale 17 km

Dislivello + 520 mt - 560 mt

Pernottamento : Convento di Fonte Colombo

9°giorno (Fonte Colombo ➔ Rieti ➔ P. Bustone)

Sveglia di buon mattino, sistemazione degli zaini e colazione nella cucina del convento dove ci vengono offerte tre ricche brioche fresche con cioccolata. Che dolce sorpresa!... questo di certo aiuterà il nostro cammino. Salutiamo fra Aldo e ripartiamo scendendo dal convento nel bosco dove troviamo l'antica fontana di San Francesco. Il bosco è molto bello ma breve. Con una strada sterrata raggiungiamo il fondo della vallata (siamo ormai giunti nella piana di Rieti). Dopo aver percorso un pezzo di strada asfaltata raggiungiamo una pista ciclo-pedonale che ci porta a Rieti. Attraversiamo il ponte romano e ci immergiamo sull'affollata via Roma gremita di turisti e residenti. In breve raggiungiamo il B&B "La terrazza Fiorita". Come d'accordo con la padrona del B&B lasciamo gran parte del nostro bagaglio per proseguire verso Poggio Bustone con un carico decisamente più leggero.
Alla conclusione della tappa e, dopo rientro con il bus a Rieti, faremo il pernottamento. Riprendiamo il cammino non prima di aver apprezzato un caffè con biscotti offerti dalla proprietaria. La breve sosta ci offre l'occasione per una bella chiacchierata anche con una coppia di ospiti veronesi che stanno percorrendo il cammino in bici e lo concluderanno a ROMA. Proposta che ci piacerebbe fare in futuro.
Usciamo dal B&B, attraversiamo Rieti e dopo aver acquistato il pranzo ci dirigiamo verso la periferia in direzione Nord- Ovest. Dapprima percorriamo una strada provinciale poi risaliamo le colline raggiungendo in un paio di ore il Convento Francescano di Santa Maria della Foresta che si trova in una bella radura circondata da boschi e oliveti. Questo è il terzo convento della valle aretina. Purtroppo la visita alla chiesa non riusciamo a farla in quanto chiusa e dopo un breve sosta riprendiamo il cammino.
Scendiamo verso un bosco e poi risaliamo lungo una bella sterrata tra altri boschi, campi coltivati e oliveti. Risaliamo su una dorsale incontrando piccole frazioni e in un paio di ore raggiungiamo Cantalice in vista anche del paese di Poggio Bustone all'orizzonte.
Arrivati al centro di Cantalice, che si trova arroccata su una collina, ci accorgiamo che il tempo si sta mettendo al brutto e quindi ricopriamo i nostri zaini. La discesa dal centro storico ripercorre la vecchia stradina lastricata che si snoda, in piccoli tornati, all'interno del borgo che digrada verso il fondo valle che raggiungiamo in breve. Attraversiamo il ponte sul torrente e riprendiamo il cammino su un bellissimo sentiero a mezza costa con vista sulla valle aretina. Alla conclusione della breve pioggia all'interno del bosco e in vista di Poggio Bustone, che si trova anch'essa arroccata su un collina, decidiamo di fermarci per consumare il pranzo. Dopo esserci gustati il silenzio del luogo e dopo circa mezz'ora ci incamminiamo verso la conclusione di questo cammino, il convento di San Giacomo: quarto convento.
Usciamo dal bosco e all'improvviso sopra di noi si apre in tutta la sua bellezza il borgo di Poggio Bustone molto più in alto rispetto a dove siamo. Risulta ben presto che dovremmo risalire in breve lungo una stradina molto erta. E in effetti, appena oltrepassato lo stretto vallone, ci troviamo di fronte la salita. Con fatica e molto sudore arriviamo alla sommità del paese, la strada spiana e dopo circa qualche centinaia di metri arriviamo al convento.
Visto il tempo e l'ora, ci gustiamo il riposo nel cortile del convento e qui facciamo la conoscenza con fra Renzo e ci addentriamo in una bella chiacchierata sul luogo francescano e sul cammino che abbiamo percorso.
Poi, verso metà pomeriggio, saliamo al sacro Specco dove San Francesco aveva vissuto come eremita. Il luogo è stupendo con un panorama fantastico sempre sulla vallata con Poggio Bustone e la valle aretina all'orizzonte. La grotta è ben custodita da una una cinta di sasso con un cancelletto di accesso alla cui sommità è inserita una piccola campana. Un'ulteriore porticina dà accesso alla grotta. Ci soffermiamo in riflessione pensando al modo di vivere del santo in un luogo così angusto e buio. Ridiscendiamo al convento per partecipare alla messa del pomeriggio (17.00) in un orario che ci permette di poter prendere l'ultimo bus delle 18 per il rientro a Rieti.
Rientrati in città facciamo spesa per la cena in modo da utilizzare la cucina a nostra disposizione. Ci organizziamo con la doccia e preparazione della cena e, conclusa quest'ultima, facciamo un giro nel centro ricordando il servizio militare (un mese) fatto nel lontano 1987. Rientriamo poi al nostro alloggio per il riposo, pensando a quanto realizzato in 9 bellissimi giorni e al nostro rientro a Verona non prima di aver fatto una pausa ad Assisi (pernottando all'Ostello Fontemaggio).
Totale 23,5 km

Dislivello + 650 mt - 440 mt

Pernottamento : B&B La terrazza Fiorita

Ritorno a casa

Il mattino seguente dopo la colazione ci rechiamo a piedi alla stazione di Rieti per prendere il treno delle 10.28 in direzione di Terni e poi, dopo il cambio, verso Santa Maria degli Angeli. Durante il tragitto ripercorriamo con la vista i tanti luoghi che abbiamo passato. Da prima tutta la valle aretina e poi Spoleto , Trevi, Foligno e Spello....Quanti km (circa 190 !!) tutti a piedi. Arriviamo alla stazione di Santa Maria degli Angeli e alla domanda se prendere un bus o salire a piedi ad Assisi non ci viene nessun dubbio….. scegliamo la seconda. Così ripercorriamo tutta la pedonale lastricata di mattoncini in cotto (famosa per aver inciso i nomi dei benefattori dell'opera). Arriviamo ad Assisi. Attraversiamo il centro storico, mangiamo un panino caldo e nel pomeriggio ci dirigiamo verso l'ostello. Anche per oggi abbiamo concluso il nostro "cammino".
Ci sistemiamo nella camera e poi ritorniamo ad Assisi per la messa delle 18 e la visita alla tomba di San Francesco. Alla sera ceniamo presso il ristoranti "La Stalla" annesso alla struttura.

La mattina seguente ci alziamo presto e con l'auto ci rechiamo a San Damiano per partecipare alle LODI delle 7.00 e alla messa. Visita del convento, a noi molto caro, che fu la dimora di Santa Chiara, poi risaliamo ad Assisi per ulteriore giro prima di rientrare a Verona. Presso la Basilica di San Francesco incontriamo con sorpresa la Seracchioli autrice della guida del cammino e ci immergiamo in una lunga chiacchierata sui cammini. Ritiriamo inoltre il TESTIMONIUM VIAE FRANCISCI come ricordo.
Dopo aver raggiunto l'auto iniziamo il nostro viaggio questa volta per il ritorno a casa. Tanta nostalgia ma con il pensiero già rivolto al prossimo cammino.