Via Lauretana Toscana
Siena - Passignano del Transimeno
Siena - Passignano del Transimeno
Prologo.
Dopo lo stop del cammino sull'Alta Via 1 della Val d'Aosta causata dal meteo avverso, con Antonella proviamo a verificare la fattibilità per un cammino nel mese di ottobre, avendo a disposizione 10 giorni di ferie. La programmazione rimane comunque in sospeso per eventuali effetti collaterali che potrebbero derivare dal piccolo intervento del 4 ottobre. Individuiamo una possibilità riprendendo una idea di qualche anno fa ossia percorrere la Via Lauretana Toscana tra Siena e Cortona (5 tappe). Inoltre avremo a disposizione ulteriori giorni per prolungare il cammino con ulteriori quattro tappe: da Cortona fino ad Assisi. Totale 9 tappe per circa 195 km.
Come sempre cerchiamo di prenotare tutte le accoglienze in tempo.
Il piccolo intervento non mi crea particolari problemi e, pertanto, decidiamo di fissare la nostra partenza il 12 ottobre da Siena.
Per le trasferte all'andata scendiamo a Marina di Massa il giorno 11 ottobre con nostro figlio Mattia (residente a Marina di Massa) poi treno fino a Siena. Per il ritorno con treno da Assisi fino a Verona.
Per gli zaini cerchiami di diminuire il peso ma, nonostante varie prove, non riusciamo a scendere sotto 9 kg.
La mattina dell'11 partiamo molto presto da casa per arrivare intorno alle 09.30 a Marina di Massa.
La mattinata e il primo pomeriggio è dedicata ad aiutare Mattia e Chiara nella sistemazione della pizzeria dopo gli interventi di ristrutturazione fatti nei giorni precedenti.
Alle 16.30 circa ci facciamo accompagnare alla stazione di Massa. Dobbiamo prendere il treno delle 17.13 in modo da arrivare a Siena per le 19.00. Purtroppo strada facendo il treno accumula ritardo dopo Pisa e non riusciamo a prendere la coincidenza programmata a Empoli. Arriviamo in tempo per prendere un secondo treno arrivando a Siena con un ritardo di circa un'ora.
Avvertiamo la struttura che ci accoglierà per il nostro ritardo e, dopo aver attraversato il centro storico di Siena riuscendo a prenderci un pezzo di "ciaccino" (focaccia farcita tipica di questi luoghi), ci dirigiamo verso l'accoglienza per completare la nostra registrazione e, nel mentre, a cenare (il ciaccino ormai è freddo !!).
Visto l'ora ci ritiriamo in camera condivisa con due ciclisti. Ci raccontano che sono arrivati a Siena in treno e domani partiranno per rientrare a Roma con le loro bici in due tappe.
Pernottamento : Foresteria San Clemente Servi di Maria
Tappa 1 (Siena ➔ Vescona)
Nella serata di ieri volevamo fare un giro nel centro di Siena ma sia per il ritardo che per la stanchezza abbiamo deciso di rimanere in camera. Così ci siamo proposti di uscire presto la mattina per la colazione e per fare una breve visita del centro storico.
Dopo la sveglia delle 07.00, cercando di non disturbare i due ciclisti che ancora dormono, usciamo dall'ostello e troviamo nelle vicinanze un bar aperto dove ci gustiamo un cappuccio e un cornetto.
Consumata la colazione facciamo un giro in Piazza del Campo e al Duomo facendo qualche foto in un momento in cui tutto quanto sembra ancora assopito e tranquillo.
Rientrati in camera ci prepariamo alla partenza.
Lasciamo Siena dalla Porta Pispini percorrendo il primo tratto di strada asfaltata ma poco trafficata. Dopo un paio di chilometri prendiamo una strada ciclo-pedonale che ci porta fino a Taverne d'Arbia. Proseguiamo quindi fino ad Arbia, che dista un paio di chilometri di distanza dal primo centro abitato. Ad Arbia ci avevano indicato la possibilità di acquisto dei generi alimentari necessari alla preparazione della cena di questa sera a Vascona (dove dormiremo questa sera). Arrivati però non troviamo un negozio alimentari e chiediamo ad una residente se possiamo trovare qualcosa per le nostre necessità. Ci indica un bar che gestisce al suo interno anche un piccolo negozio di alimentari con generi essenziali. Più che sufficiente per le nostre esigenze. Dopo aver acquistato un primo e qualcosa di secondo cogliamo l'occasione per sostare e mangiare qualcosa.
Questa era l'ultima possibilità di trovare qualcosa da mangiare. Da ora fino ad Asciano, che attraverseremo domani verso mezzogiorno, non troveremo nessun altro punto per rifornirci di viveri!!!
Ripartiamo. e ci dirigiamo verso la campagna senese e verso le "crete senesi".
Il tempo oggi non è molto bello ma nuvoloso e nella campagna incontriamo anche zone immerse nella nebbia. Questa sorpresa ci limita la visibilità sulle bellissime colline ma siamo ottimisti e speriamo in un veloce cambiamento del tempo.
Lasciamo la strada asfaltata e percorriamo un primo tratto di sterrata. Ci ritroviamo soli immersi in un ambiente di campagna. I colori variano in una continua sfumatura tra il grigio, il nocciola ed il verde. Il silenzio attorno a noi è quasi assoluto.
Dopo aver percorso qualche centinaia di metri incontriamo dei cacciatori appostati per le allodole....ma fortunatamente per quest'ultime la nebbia diventa una valida alleata coprendo il loro eventuale passaggio in cielo e lasciando i cacciatori a mani vuote.
Usciamo da questo tratto sterrato e, dopo aver riattraversato la provinciale Lauretana, rientriamo poco avanti su un'ulteriore tratto di sterrata che seguiremo fino a raggiungere Mucigliani.
Il percorso è un susseguirsi di brevi salite e discese che ci portano man mano a guadagnare quota.
Arriviamo alla zona delle "biancane di Leonina" dove troviamo le famose formazioni del terreno contenenti tracce di salgemma risalenti al pliocenico. Tali formazioni sono molto evidenti sia per il colore biancastro sia per la loro superfice a "pelle di elefante". Sono ben visibili perché sono emergono dal terreno (raggiungono anche circa 2-3 mt di altezza. Sulla loro superficie non è possibile la nascita di nessun tipo di vegetazione.
La nebbia si sta diradando e il cielo azzurro comincia a farsi vedere anche se timidamente. Tutto intorno a noi si apre un panorama mostrando in lontananza le dolci colline delle crete senesi, un'alternanza di varie ondulazioni di terreni coltivati e in parte boschivi. Le colline appaiono a volte grigi-ocra, in quanto già preparati per la semina del grano, e a volte verdi, in quanto lasciati a riposo per il prossimo anno. Nei valloni si possono vedere parecchi stagni o laghetti artificiali per la raccolta dell'acqua piovana.
Proseguendo arriviamo alla località "site transitorie" dove uno scultore di nome Jean Paul Phlippe nel 1993 collocò tre scultore particolari sulla sommità di una collina. Qu il panorama è decisamente incredibile e ormai il cielo si è completamente aperto e il sole comincia a scaldare. Ci fermiamo per il pranzo approfittando della bellezza di questo luogo e della pace e tranquillità che vi regna.
Il luogo e il panorama diventa oggetto principale per alcune foto sul sito e sul panorama.
Per circa 45 minuti godiamo a pieno di questa tranquilla sosta...ma poi un gruppetto di ciclisti amatoriali con il loro arrivo rumoroso dissolve in un attimo questa momento idilliaco.
Decidiamo di ripartire verso Mucigliani che vediamo su un'altura a circa mezz'ora di cammino.
Raggiungiamo la piccola frazione intorno alle 15 e, oltre a qualche cane, non troviamo altre forme di vita visibili.
Abbiamo l'appuntamento alle 16 con Dom Teodoro (dom è l'appellativo riferito ai sacerdoti monaci benedettini) che celebrerà la messa nella piccola chiesetta. E' anche il responsabile dell'accoglienza di Vescona che raggiungeremo dopo la messa.
Nel vederci soli pensiamo se qualcun altro si aggiungerà a noi alla partecipazione della celebrazione. Chissà? Ma al momento nessuno.
Mi sdraio per terra per un pisolino...poi sento arrivare un 'auto e appare il dom. Ci viene incontro, dopo l'apertura della chiesetta. Ci presentiamo e parliamo un po' di questo piccolo borgo e della sua storia legata anche al passaggio della via Lauretana. Questo storico e reale passaggio è dimostrato dalla presenza di una ceramica in maiolica raffigurante la Madonna di Loreto. Il dom c'è la mostra sul muro della casa di fronte alla chiesa. Dom Teodoro ci dice risalente al 1700. Poi si ritira in chiesa per preparare la celebrazione.
Arrivate le 16 ci portiamo anche noi all'interno della chiesa e contiamo le persone presenti: totali 6 con il celebrante!!
Dopo un'iniziale incontro informativo con i 3 residenti (una specie di riunione organizzativa) iniziamo la celebrazione molto breve e molto intima.
A conclusione il dom ci presenta alle persone presenti in chiesa come pellegrini e ci consiglia di far visita ad una rivendita di salumi e carni che si trova a Vescona. Si tratta di un allevamento di cinte senese, caratteristiche di questi territori.
Riprendiamo il cammino in quanto abbiamo ancora circa un'ora e si sta facendo sera. Arriviamo a Vescona e trovata l'indicazione dell'azienda di cinta senese ci rechiamo al punto vendita dove acquistiamo un salamino, che utilizzeremo nei prossimi giorni per i pranzi. Ora dobbiamo raggiungere la nostra accoglienza. Arriviamo verso le 18.30 stanchi e desiderosi di sistemarci.
Chi gestisce la struttura ci dà tutte le indicazioni necessarie. Ci alterniamo per la doccia e la preparazione della cena (gnocchi al ragù e patate con salsiccia). nel frattempo prepariamo anche i nostri letti aprendo le reti pieghevoli. La struttura fornisce anche asciugamani e coperte. La struttura ci appare molto essenziale (è richiesto un'offerta come donativo) ma completa di quanto può servirci.
Siamo soli e dopo aver cenato e sistemata la piccola cucina ci adagiamo e ci addormentiamo.
La giornata è trascorsa molto bene in un ambiente ricco di natura. Alcuni incontri con le persone sono stati preziosi e accoglienti.
Totale : 19,7 km
Dislivello + 482mt - 450 mt
Pernottamento : Parrocchia di Vescona
Tappa 2 (Vescona ➔ Serre di Rapolano)
Al nostro arrivo di ieri sera a Vescona la signora, molto gentile e disponibile, mi aveva indicato la possibilità di seguire una variante al percorso originale, ossia seguendo il tracciato della strada asfaltata fino ad Asciano. Al momento ho ringraziato per quanto mi stava consigliando ma in cuor mio ero molto più intenzionato a seguire la guida e le indicazioni. Il percorso originale rappresenta delle possibili difficoltà che potremmo incontrare sia per il fondo fangoso del primo tratto (quando piove le crete senesi si trasformano in fango scivoloso) che per la lunghezza in chilometri. Per non considerare, poi, l'effetto nebbia che potrebbe veramente crearci seri problemi di orientamento in un ambiente così precario. Percorrere comunque un percorso su strada completamente asfaltata e magari traffica non rientra assolutamente nei miei desideri.
Con queste premesse ci svegliamo al mattino presto e la mia prima necessità è quella di controllare il meteo guardando fuori dalla finestra. Tempo buono, assenza di nebbia. Possiamo partire seguendo il percorso più avventuroso e sicuramente più naturale.
Prepariamo la colazione ma, non trovando la moka per il caffè, ci facciamo una bevanda calda con l'orzo. Gli zaini sono pronti, ripieghiamo le reti dei letti e dopo aver sistemato e ordinato il resto della stanza, usciamo e ci avviamo verso il centro della piccola frazione, ritornando al punto di passaggio di ieri sera dove al bivio ritroviamo l'indicazione della Via lauretana. Scendiamo velocemente su un crinale e, al momento, riscontriamo che il fondo della strada sterrata è ancora molto buono.
Raggiungiamo una vecchia cascina dedicato al rimessaggio di trattori e attrezzature agricole. Le frecce indicano di svoltare a sinistra per prendere una stradina di campagna che scende verso il fondo del vallone. Ci siamo.....ora siamo nel fango. Cerchiamo di passare sul ciglio più erboso ma non è sempre facile ma almeno riusciamo ad evitare la parte più fangosa. Il percorso non è lunghissimo ma questa difficoltà rallenta molto il nostro passo. Guadiamo un primo fosso poi attraverso campi più o meno intrisi di acqua (a volte ci troviamo in vere e proprie paludi con circa 10 cm di acqua) raggiungiamo la linea ferroviaria Siena-Asciano in fondo alla valletta.
La guida ci indica un passaggio pedonale sotto la linea ferroviaria. Lo troviamo ma è interamente coperto di fango. Utilizzando i bastoncini, mi accorgo che il fondo è composto da circa 20/25 cm di fango. Impossibile passare con le nostre scarpe. Potrebbe essere un grosso problema immergere le scarpe in questa quantità di fango per non pensare al rischio di scivolata. Altra soluzione quella di toglierci scarpe e calze ma poi avremo comunque piedi e gambe completamente coperte di fanghiglia. I nostri piedi sono già tutti bagnati..... quindi vorremo evitare ulteriori danni. Ci accorgeremo poi che tutto questo bagnato mi ha causato continui sregolamenti tra scarpa e pelle producendo numerose vesciche. Dobbiamo trovare un'altra soluzione!!
Guardo in alto oltre il ciglio ferroviario e propongo ad Antonella l'unico possibile modo per oltrepassare dall'altra parte: ossia scavalcare i binari. Saliamo dunque sul ciglio e controllando un eventuale passaggio di treni nelle due direzioni (per fortuna la linea non è molto trafficata) ci accingiamo a passare oltre e in breve ci troviamo dall'altra parte. Pericolo scampato.
Passati dall'altra parte però non troviamo nessuna altra segnaletica ma davanti a noi solo campi arati con terra bagnata. Uno sguardo alla guida che ci indica "salire il campo seguendo la diagonale alla massima pendenza". Antonella prova a controllare oltre il sottopasso ferroviario ma nessuna indicazione. Quindi anche se l'informazione della guida ci lascia attoniti proviamo a identificare un possibile passaggio. Guardando in alto intravedo una linea chiara dove alcune auto e moto stanno transitando. Quindi immagino che quella sia la strada sterrata che dobbiamo raggiungere e arrivare nei pressi di un'azienda agricola che diventa il nostro riferimento per la direzione da intraprendere. Queste osservazioni ci permettono di risalire il campo fino a raggiungere la strada.
La parte più problematica di questa giornata è conclusa. Ora ci troviamo sulla mitica "eroica" il percorso della famosa manifestazione ciclistica i cui partecipanti devono rigorosamente utilizzare bici e abbigliamento degli anni 50/60. Questo sarà il tracciato che seguiremo fino ad Asciano. L'ambiente è quello tipico toscano con un paesaggio fatto di colline, vallette, campi coltivati e non, numerosi poderi e agriturismi ai quali è possibile raggiungere seguendo spesso viali alberati con i caratteristici cipressi.
Molti sono i ciclisti che incontriamo in questo tratto. C'è chi sta facendo un giro di qualche chilometro e chi ha con se il bagaglio per un percorso di più giorni.
Continuiamo a camminare con un passo deciso in quanto vorremo arrivare per mezzogiorno ad Asciano.
Arrivati ad Asciano entriamo dalla Porta Senese. Subito capiamo che siamo giunti nel momento di una festa contadina. In effeti è domenica e tutto il borgo si è adornato con installazione di banchetti e stand. Vengono mostrati i lavori artigianali di questi territori e alcuni espongono alcuni prodotti come salami, tartufi pane e quant'altro.
Molta gente sta passando nella via principale e un gruppetto di suonatori rallegra i turisti. Ritroviamo anche la signora dell'allevamento della cinta senese che ha allestito un piccolo stand e la salutiamo.
Visto l'ora per un possibile sosta per il pranzo ci avviamo lunga la via con l'intento di trovare un panificio. In una piazzetta un bar offre anche la possibilità di acquisto di pane e pizza. Acquistiamo una pagnotta e due pezzi di pizza che consumiamo al tavolo esterno del bar. Con il pane, che tagliamo a fette, e il salamino di cinta (prelevato dallo zaino) riusciamo, senza farci vedere, a prepararci dei gustosi panini. Il salame risulta molto gustoso. Poi un caffè e siamo pronti a ripartire.
Prima di lasciare Asciano vorremo visitare la Pieve di Sant'Agata che si trova più avanti alla conclusione di questa via. Arriviamo a d'un ulteriore piazzetta dove sono allestiti gli stands gastronomici e i tavoli sui quali mangiare proprio di fronte alla Pieve. Peccato bastava fare qualche passo in più per trovare anche qualcosa da mangiare tipico toscano. Pazienza.
Visitiamo la Pieve romanica che è piccola ma molto bella. All'uscita siamo tentati per fare un'ulteriore sosta e gustare qualche dolcetto. Acquistiamo un piccolo cabaret dove troviamo cantucci, ricciarelli, panforte e , naturalmente, vin santo. Ci sediamo quindi sulla scalinata per gustarci tutto questo.
Ci divertiamo anche ad ascoltare il gruppetto musicale che con chitarre e fisarmoniche propongono ballate e canzoni di altri tempi.
Ci accorgiamo che è ora di partire e, uscendo dal centro storico, riprendiamo il cammino seguendo le indicazioni.
In un paio di chilometri siamo già in aperta campagna e con una breve salita raggiungiamo il dolce crinale in mezzo alle crete. In lontananza l'abitato di Serre di Rapolano nostra meta di oggi. Il percorso è su strada sterrata. Incontriamo alcune aziende e poderi. Anche qui i terreni in parte coltivati e in parte lasciati liberi (rotazione coltivazioni triennale). Arrivati ai piedi di Serre incontriamo anche un gregge di pecore guidato non da cani pastori ma direttamente dal pastore che, guidando il furgoncino, a colpi di clacson muove tutto il gregge. Strano modo di guidare, chissà se le pecore sono contente di questo continuo suono del clacson Ci piace osservare il comportamento delle pecore le quali, al nostro passaggio, tutte si girano a guardarci incuriosite della nostra presenza. Arrivati alle prime case qualche perplessità sulla direzione da prendere ma chiedendo informazioni ad una residente, riprendiamo la salita che ci porta alle mura del centro storico.
Il borgo di Serre di Rapolano non è grande ma molto carino. Giungiamo alla struttura facendoci guidare dalla signora che la gestisce tramite indicazioni al telefono. Entriamo in possesso della nostra camera in modo autonomo in quanto, al momento non c'è nessuno e dopo aver trovato le chiavi in un luogo segreto.
La camera è molto bella e molto curata. Il B&B e allestito in un vecchio magazzino di grano dell'epoca medioevale inserito all'interno di un cortile al quale si accede entrando da due volti. Tutte le strutture del borgo sono in caratteristica pietra.
Ci prendiamo tutto il tempo per sistemarci e fare una doccia poi ci distendiamo sul letto per riposare un po'.
Verso le 18 usciamo per visitare il borgo ma soprattutto per cercare un posto dove mangiare. All'interno del borgo non c'è molto e nemmeno persone, strano visto che oggi è domenica. Decidiamo di uscire dal borgo per trovare una pizzeria/trattoria. Trovata ma, entrando notiamo che ci troviamo in un piccolo alimentari. Usciamo subito pensando di aver sbagliato porta. Appena usciti una ragazza ci dice di non preoccuparci perché quella è proprio la porta di entrata nella pizzeria che si trova dopo il locale adibito alla vendita di generi alimentari. Come descritto precedentemente è uso comune di questi luoghi associare i bar/ristoranti alla vendita di generi alimentari. Una bella proposta. Detto questo rientriamo e prendiamo posto nella sala da pranzo. Ordiniamo un piatto di tagliatelle con porcini, un piatto di pici all'aglione (tipico toscano) e una buona tagliata con patate. Cena squisita. Poi a conclusione della cena e nell'uscire dal locale né approfittiamo per acquistare qualche prodotto per il giorno a seguire. Quindi rientriamo nella nostra camera e ci mettiamo a letto. Proviamo a guardare qualcosa alla tv ma il sonno ci assale e ci addormentiamo.
Totale : 23,1 km
Dislivello + 705 mt - 701 mt
Pernottamento : B&B Antico Granaio
Tappa 3 (Serre di Rapolano ➔ Sinalunga)
Al mattino ci rechiamo nella sala comune del B&B dove ci aspetta la ragazza che sta preparando la colazione.
Si sediamo al tavolo e ci serviamo al buffet molto ricco e curato. Mentre mangiamo abbiamo il modo di parlare con la ragazza ch ci fa conoscere le caratteristiche del borgo e la sua storia.
Dalla finestra notiamo come in lontananza le vallate sono ricoperte da una suggestiva nebbiolina facendo affiorare solo le sommità delle dolci colline dove sono visibili i poderi con i caratteristici viali con i cipressi. Un'immagine molto belle e tipica del paesaggio toscano sempre molto suggestiva.
Conclusa la colazione sistemiamo zaini e la camera e ci avviamo per iniziare questa nuova tappa.
Usciamo dal borgo ed dal centro di serre per avviarci verso verso le colline. Peroriamo inizialmente un tratto su strada asfaltata. Arriviamo nella zona delle cave di travertino, caratteristica del paesaggio di Serre. Il panorama e l'ambiente in questa zona è stato deturpato dal lavoro dell'uomo che nei vari secoli hanno estratto molta pietra ed essendo il paesaggio non bellissimo proseguiamo oltre senza soffermarci molto. Altri ambienti più naturali ci stanno aspettando. Nei pressi della cava troviamo la piccola Pieve di Sant'Andreino alla quale facciamo qualche foto e poi proseguiamo.
Lasciamo ora la strada asfaltata ed iniziamo il lungo percorso su strade sterrate e sentieri immersi in campi coltivati a vigneto ed olivo. Ci sono alcuni agriturismo molto ben curati. Stiamo lasciando definitivamente la zona delle crete senesi e ora l'ambiente è anche molto più boschivo. Passiamo vicino a dei laghetti artificiali creati per trattenere l'acqua ad uso agricolo. Il percorso è un continuo saliscendi e, arrivati in prossimità di un campo a vigneto, ci fermiamo in quanto c'è un cancello con catene che ne istruisce il passaggio. Riusciamo a passare lateralmente ma alla fine del campo troviamo un'ulteriore cancello che ferma il nostro proseguimento. Ci accorgiamo però che le catene sono collegate da moschettoni e non lucchetti ed è possibile aprirli. Passiamo oltre e poi richiudiamo. Ci dirigiamo verso un bosco. ma dopo qualche centinaio di metri capiamo di aver smarrito il percorso non trovando ulteriori indicazioni. Ci assale il forte dubbio che la direzione non è corretta quindi ritorniamo al bivio precedente ed osserviamo che le indicazioni sono state messe qualche metro più avanti. Abbiamo perso qualche decina di minuti ma la giornata è ancora ampliamente lunga. Smarrire il sentiero molto spesso significa anche perdere molto tempo per ritrovare la giusta direzione e riprendere il percorso corretto. Ma serve molto per affinare la continua necessità di saper osservare e trovare le indicazioni. Il sentiero ora riprende molto ripido fino a giungere una strada asfaltata. Di fronte a noi si erge il grosso podere medioevale di San Gimignanello, ora azienda agricola con produzione di vino e olio e la struttura è disponibile per servizi matrimoniali e ricevimenti. Attraversata la strada riprendiamo il sentiero sul lato opposto scendendo ancora in radure e boschi. Passiamo ora vicino a qualche agriturismo e cantine ed uscendo dalla strada sterrata proseguiamo su una strada sommitale e asfaltata. Il panorama anche quì si apre sulle colline, poderi e coltivazioni rimanendo ora sulla provinciale SP 16, ovvero Lauretana che percorriamo per un lungo tratto.
Al bivio per Scrofiano giriamo prendendo ora una strada asfaltata secondaria. Decidiamo di fare una sosta anche perché il mio piede destro comincia a risentire di alcune ipotetiche vesciche. Togliendo scarpa e calza verifico la corretta mia ipotesi.
Non c'è tempo da perdere e, per non rischiare di causare ulteriori problemi, con ago e filo pongo una momentanea risoluzione. Ne approfittiamo anche per un veloce spuntino sapendo, comunque, che a Scrofiano faremo una sosta più lunga nella speranza di berci anche un caffè. Lasciamo la strada per inoltrarci nei campi dove è attiva la vendemmia. Ci sono molte persone che, vista l'ora, anche loro stanno facendo la pausa pranzo. Con alcuni ci fermiamo per chiedere informazioni sul percorso e anche sul loro lavoro e tipologia di vino che verrà prodotto.
Lasciato questa parte di territorio molto coltivato attraverso un sentiero ci inoltriamo in un bosco fitto e il percorso ora corre parallelo ad un piccolo ruscello.
Arriviamo in circa mezz'ora a Scrofiano che vediamo arroccato sul colle. Tale posizione ci obbliga a risalire rapidamente dal fondo della valle fino a raggiungere il piccolo centro. Trovata una prima piazza dove sostare ci chiediamo se esiste un bar. Controllando sulla guida troviamo indicazioni per un bar/macelleria che si trova sulla parte opposta alla nostra posizione. Quindi ci alziamo e arrivati al punto descritto purtroppo troviamo un'insegna che dice che per problemi di emergenza il bar è stato chiuso, oggi, anticipatamente. Quindi niente caffè ma approfittiamo per la presenza delle panchine e tavoli per mangiare finendo il nostro salamino di cinta senese.
Riprendiamo il cammino lungo una stradina e poi attraverso un ulteriore sentiero ci immergiamo in un bel bosco per giungere ai piedi di Sinalunga ma che non vediamo perché situata al di là della collina.
Quindi risaliamo nuovamente (ormai abbiamo capito che tutti questi paesi si trovano sempre su alture e alla fine del cammino la fatica per arrivarci si fa molto sentire) raggiungendo il paese da Nord. Ora è importante localizzare la posizione della struttura dove dormiremo e questa fase è sempre critica quando si entra nel centro abitato. In questi casi ci è molto di aiuto il GPS che ci porta a destinazione in modo facile e rapido.
Arrivati però non troviamo nessuna indicazione dell'appartamento e, dopo aver chiesto a qualche residente ignaro della presenza di questo alloggio, ci sorge un forte dubbio sulla sua esistenza. Non vorremo aver preso una fregatura. Telefoniamo quindi al proprietario che ci conferma che si trova a poche centinaia di metri e ci dice di attendere in quanto sta arrivando....Infatti lo vediamo in fondo alla via. Dubbio svanito.
Ci apre la porta del piccolo palazzo che ci appare da fuori vecchio e malandato. Entrati nell'alloggio, riscontriamo che tutto è stato recentemente ristrutturato con bei locali ampi e ben curati. E' allestita anche una bella cucina che ci servirà per la preparazione della cena.
Concluse le consuete attività di sistemazione, usciamo dall'alloggio per recarci ad acquistare dei viveri. Dalle indicazioni forniteci dal proprietario dell'alloggio evitiamo l'alimentari vicino (a detta caro) per recarci al supermercato che si trova nella parte inferiore del paese. Tra discesa, acquisti e risalita, impieghiamo circa un'ora per rientrare ormai quasi al buio. Non importa in quanto dedicheremo la nostra serata a preparare il pasto, cenare e a riposare. In effetti ne centro storico del paese non c'è molto da vedere.
Per la cena forse abbiamo esagerato con la quantità ma alla fine siamo riusciti a mangiare tutto (500 gr di pasta con ragù, due belle bistecche con spinaci e budino finale).
Prima di addormentarci proviamo a rimanere un po' svegli guardando la tv....ma la stanchezza ci stimola di coricarci a letto.
Totale : 19,3 km
Dislivello + 750 mt - 750 mt
Pernottamento : Sosta del viandante (appartamento)
Tappa 4 (Sinalunga ➔ Valiano)
Siamo ormai giunti oltre la metà del percorso di questa Via Lauretana e da oggi il percorso scenderà nella vasta Val di Chiana.
In epoca molto remota questo luogo era coperto da grandissime paludi e nel corso dei secoli sono state bonificate e rese fertili. Famosi prodotti come la carne di Chianina e l'aglione quì li troviamo proposti in ogni forma e gusto. Al mattino riusciamo a prepararci anche la colazione e finalmente possiamo partire con un caffè che ci fornirà una buona carica energetica.
Dal centro storico di Sinalunga, oggi riempito dal mercato rionale molto grande, scendiamo verso la pianura lungo stradine asfaltate ma poco trafficate. Troviamo indicazioni di molte coltivazione dell'Aglione che è un aglio molto grande che può raggiungere il peso di un kg. Giungiamo all'inserimento con la strada provinciale ma dopo un centinaio di metri rientriamo lungo una strada di campagna passando vicino ad un grosso allevamento di chianina raggiungendo infine la località La Fratta dove si trova un grande agriturismo. Il tempo è al momento nuvoloso e in aperta campagna la nebbiolina crea una sorta di velo che copre il cielo e l'orizzonte. Il paesaggio risulta di una tonalità molto neutra e ogni cosa appare con svariate sfumature di grigio. Molto particolare ma comune in questi ambienti di campagna molto umidi. Aggiriamo la località di Fratta e dopo qualche chilometro, lungo stradine di campagna che corrono parallele ai canali d'acqua, ci dirigiamo verso Torrita di Siena.
Il paesaggio che attraversiamo è molto coltivato, probabilmente a foraggio, e nei canali vediamo spesso alcune nutrie che nuotano in tranquillità.
A Torrita di Siena arriviamo sempre percorrendo la un tratto in salita. Nella piazza principale davanti al comune ci sediamo ad un bar dove ordiniamo una colazione. Né approfittiamo per utilizzare il bagno. Poi nel pagare il conto la sorpresa....Per una cioccolata, un caffè e due paste ben 10 euro. Alla richiesta di una motivazione plausibile di questo costo per noi eccessivo ci viene risposto con l'affermazione "non vi sto derubando e il servizio era al tavolo". Rimaniamo sconvolti anche perché il gestore ci aveva chiesto se potevamo portarci il vassoio all'esterno del bar per improvvisi problemi alle gambe!!!! Quindi che servizio abbiamo dovuto pagare? Ma sapendo che il luogo è famoso per la presenza in tempi remoti del rapinatore Ghino di Tacco (Dante Divina Commedia VI canto del Purgatorio) giustifichiamo questo particolare "furto". Usciamo velocemente dal paese e ci dirigiamo verso la periferia ritrovandoci nella campagna. percorriamo tranquille stradine non trafficate. Passiamo ora attraversando immense coltivazioni a vigneto, essendo la zona quella molto famosa per il vino di Montepulciano. Ci sono distese di coltivazioni a girasoli che avendo raggiunta la piena maturazione vengono raccolti con grandi mietitrici.
Raggiungiamo anche Abbadia, piccola frazione di Montepulciano, e trovato un parco pubblico ci fermiamo per una sosta e per mangiare. Il nostro desiderio sarebbe quello di trovare anche un bar per un caffè ma niente. Dopo una mezz'ora ripartiamo scendendo dalla sommità della collina per raggiungere Montepulciano stazione che sarà il nostro ultimo passaggio "cittadino" prima di raggiungere la nostra prossima accoglienza.
Seguiamo il tragitto ancora lungo stradelle di campagne aggirando spesso aziende agricole e di allevamento. Arriviamo a Montepulciano Stazione. La località prende il nome dalla presenza della stazione ferroviaria, luogo di arrivo e collegamento con la località di Montepulciano che vediamo in lontananza sulle colline.
Attraversiamo i binario al passaggio a livello e ci dirigiamo ora verso il punto in cui, attraverso un cavalcavia pedonale, dovremmo oltrepassare l'autostrada A1. Arrivati ad un bivio vedo alla mia sinistra il ponte pedonale e lo percorriamo passando oltre. Capiamo più tardi di aver sbagliato il ponte in quanto dovevamo passare su quello dopo.
Ci troviamo così ad inventarci un diverso tragitto percorrendo ora una strada asfaltata e trafficata. Purtroppo dopo molti chilometri la stanchezza, e la voglia di arrivare presto, gioca cattivi scherzi. Bisogna rimanere sempre con gli occhi ben vigili per capire dove portano i segnali.
Nonostante questa variazione raggiungiamo il nostro agriturismo che si trova prima della salita di Valiano. Consegnateci la camera ci organizziamo per le solite attività post cammino. Riusciamo anche a lavare alcuni indumenti. Per il risciacquo degli indumenti siamo sempre riusciti ad effettuarlo anche nelle precedenti tappe ma, purtroppo, non è stato sempre così facile riuscire ad asciugare completamente. in questa struttura abbiamo trovato disponibilità di una lavatrice sfruttando soprattutto la fase di centrifuga. In questo modo siamo riusciti ad eliminare gran parte dell'acqua e ottenere un'asciugatura più rapida. Completato il bucato e disteso sui fili ci siamo sdraiati a bordo piscina. Poi l'arrivo della proprietaria ha dato avvio ad una lunga chiacchierata per cena, spaziando su innumerevoli questioni.
Per la cena avevamo concordato, strada facendo, di rimanere in struttura e così alle 19.00 ci sediamo in sala da pranzo. Il menù è completo: antipasto con affettati toscani e panzanella (una sorta di insalata fredda con pane raffermo, tonno, pomodori, cipolla ecc.), tagliatelle con ragù di chianina, tagliata di chianina con insalata e per finire vin santo e qualche fetta di torta da inzuppare. Una bottiglia di buon Montepulciano da tavola sempre a disposizione sulla tavola.
Durante tutta la cena non possiamo evitare la presenza continua dei due gestori. occasione per farci raccontato molto delle loro vicende e non solo. A fine serata abbiamo avuto occasione anche di visitare tutta la struttura e la signora, che ci fa da guida, ci spiega la scelta di aver portato avanti la ristrutturazione di questo edificio che storicamente era un porcile, quale attività di famiglia.
Poi finalmente a nanna.
Totale : 28 km
Dislivello + 350 mt - 387 mt
Pernottamento : Agriturismo Le Rondinelle (camera + cena in struttura)
Tappa 5 (Valiano ➔ Cortona)
Con oggi completeremo il percorso della Via Lauretana nel territorio toscano arrivando a Cortona.
Siamo d'accordo con i gestori dell'agriturismo di poter fare la colazione alle 07.30. E così ci svegliamo e ci vestiamo in fretta per non ritardare. Forse ci stanno aspettando? In effetti giungiamo alla sala da pranzo e li troviamo seduti in nostra attesa. Ci sediamo e ci portano tutto il necessario per consumare un'abbondante colazione naturalmente con la loro bella presenza. Non nascondiamo che questa loro assidua presenza, durante i pasti, ha rappresentato per noi una situazione di particolare disagio ma poi superato per la loro simpatica compagnia, e tutto questo non ci è dispiaciuto.
Finita la colazione ci ritiriamo in camera per raccogliere tutte le nostre cose riponendole negli zaini, salutiamo e ripartiamo. Riprendiamo il cammino seguendo la provinciale Lauretana che sale a Valiano. In mezz'ora raggiungiamo il piccolo borgo che visitiamo velocemente senza riscontrare particolari monumenti o scorci apprezzabili.
Scendiamo dal versante opposto raggiungendo dapprima un avvallamento e poi risalendo nuovamente le colline. In circa un'ora raggiungiamo anche Petrignano del Lago. All'unico alimentari acquistiamo un pò di pane e qualche fetta di porchetta, poi ci incamminiamo verso Cortona.
Il tragitto ora si svolge lungo una dorsale con continui cambi del fondo stradale tra asfalto, sterrato e qualche sentiero. Attraversiamo zone coltivate ad olivo e vigneto ma anche distese incolte e zone boschive. Ogni tanto qualche sparo di cacciatori che udiamo relativamente distanti da noi.
Dopo Petrignano qualche sporadico incontro con residenti in passeggiata....poi nessuno altro.
Seguiamo attentamente le indicazioni anche se a volte per carenza o per posizione errata (forse girate per qualche strano motivo) ci portano leggermente fuori dal percorso. Piccoli errori ai quali riusciamo facilmente e in breve tempo a risolvere. Sentiamo che il percorso oggi è alquanto lungo e il vedere la città di Cortona sempre in fondo, e quasi irraggiungibile, rende il cammino apparentemente infinito!! Dopo l'attraversamento, su un cavalcavia, del raccordo Bettolle-Perugia però ci fa capire che la metà non è troppo lontana. Ancora qualche chilometro di stradine in campagna con attraversamento di piccoli insediamenti abitativi (piccole aziende, villette e agriturismo) e poi ci addentriamo in una zona con assenza assoluta di costruzioni.
Di fronte a noi sempre Cortona che ora appare più vicina ma molto alta essendo collocato su un crinale montuoso.
Sappiamo che il dislivello di oggi non è impegnativo ma che l' 80% dovrà essere affrontato tutto negli ultimi due chilometri.
In effetti arrivati arrivati ad Ossaia iniziamo un lungo e stancante percorso di circa 5 km per raggiungere la base della salita a Sant'Angelo. Da Ossaia il tempo si sta coprendo molto e comincia a piovere leggermente.
Percorrendo questo tratto la stanchezza si fa sentire molto e abbiamo veramente la necessità di fermarci e mangiare in quanto da stamattina non abbiamo mai realizzato delle soste. Quindi arrivati a Montalla, presso la chiesetta ci fermiamo per una pausa. Abbiamo un po' di pane e porchetta e c'è la gustiamo voracemente.
Poi vedendo il tempo in peggioramento riprendiamo il cammino e raggiungiamo anche, e finalmente, San'Angelo dove facciamo una visita alla Pieve dedicata a San Michele Arcangelo. Da qui comincia la lunga salita. La iniziamo percorrendo una stradina asfaltata. Raggiungiamo la località Il Palazzone (sede della Scuola Normale di Pisa) e ci rendiamo conto che gran parte della salita potrebbe essere finita e che ormai siamo in procinto di concludere la tappa di oggi. Oltrepassata una lunga curva vediamo davanti a noi apparire i primi palazzi di Cortona. Alle 16 siamo all'inizio del centro e in pochi metri raggiungiamo l'ostello.
Avvertiamo la responsabile del nostro arrivo che in 10 minuti ci raggiunge e ci apre. Siamo molto stanchi ma felici di aver raggiunto l'obbiettivo anche oggi. Saliamo alla nostra camera che si trova all'ultimo piano del palazzo e ci sistemiamo. Dopo una bella doccia calda decidiamo di riposare un po' in modo da recuperare le energie. Abbiamo tempo a sufficienza prima di uscire per la cena. Intanto fuori sta piovendo. Verso le 18 usciamo per una visita di Cortona. Il centro storico non è grande e la visita si limita a due piazze principali, fra loro molto vicine. Oltre le piazze troviamo un paio di vie con dislocati la maggior parte delle varie attività commerciali: negozi, bar trattorie ed altro.
Vorremo mangiare qualcosa di leggero stasera, considerando che le ultime sere abbiamo mangiato carne e pasta. Ci basta una pizza. Troviamo un'unica pizzeria ed entrando ci sediamo al tavolo. Ci accorgiamo che siamo gli unici italiani presenti e il resto sono principalmente turisti americani. Ci spiegano che dopo aver girato un film americano in città c'è stato un incremento esponenziale di turismo americano e l'economia della città è completamente cambiata. La pizza non era eccezionale ma comunque ha appagato la nostra necessità per un buon pasto di fine tappa.
Durante la passeggiata per il rientro all'ostello mi gusto un piccolo gelato tanto per concludere in dolcezza.
Arrivati alla camera ci distendiamo e ci addormentiamo. Da domani, inizieremo il Cammino Lauretano che partendo da Cortona e passando da Assisi raggiunge Loreto nelle Marche. Nostra intenzione è quella di arrivare e concludere questo cammino ad Assisi (il resto del percorso lo abbiamo già realizzato nel 2019). Altre quattro tappe e fermarci in quanto.
Qualche perplessità sulle condizioni del tempo in forte peggioramento nei prossimi tre giorni ma per il resto, fisicamente e mentalmente, siamo in buono forma.
Totale : 24,5 km
Dislivello + 522 mt - 350 mt
Pernottamento : Ostello San Marco
Tappa 6 (Cortona ➔ Passignano sul Transimeno)
Durante la serata e la notte ha piovuto molto e al risveglio il nostro pensiero ci porta a verificare com'è il meteo. Mi alzo e mi dirigo alla finestra per individuare eventuali segnali di cielo sereno. Dall'alto della nostra camera il paesaggio si apre su buona parte della Val di Chiana e fino al lontano Lago Transimeno che sarà la conclusione della nostra tappa di oggi. Ci sono ancora nuvole ma il sole si sta alzando a Est e i raggi del solo riescono facilmente a penetrare tra le colline e i palazzi della città. Segnali che ci fanno capire che il tempo potrebbe rimanere stabile almeno oggi. Questo ci dà la speranza per partire in tranquillità.
La tappa di oggi non sarà lunghissimo ma dovremmo aggiungeremo circa 4 chilometri per raggiungere la nostra accoglienza di questa sera.
Ci vestiamo per uscire a far colazione in quanto in struttura non ci sono molte possibilità oltre ad un distributore.
Ritorniamo nel centro di Cortona ed in un bar ci gustiamo un cappuccio con cornetto. Poi al panificio acquistiamo un pò di focacia per il pranzo di oggi.
Rientriamo all'ostello completando un giro circolare della città. Recuperati gli zaini ci avviamo per uscire da Cortona ripercorrendo il percorso di ieri fino a dopo Montalla. Qui la guida ci indica di girare a sinistra lasciando il percorso di ieri in direzione di Ossaia. Giriamo in direzione opposta e ci avviamo lungo un stradina che corre parallela al torrente Esse. Raggiungiamo la località di Piazzano. Il paesaggio si apre su distese di campi coltivati anche a girasole. Ci sono molte ville private ma anche agriturismi di lusso. Proprio in prossimità della Villa di Piazzano, dove si trova un residence di lusso, le indicazioni non precise ci portano fuori strada e nel dubbio chiediamo informazioni per raggiungere la chiesa di Piazzano.
In realtà nel zona della Villa vi era una piccola chiesetta e pensavamo che quest'ultima fosse quella indicata nella guida. Pertanto ritorniamo indietro al bivio e risaliamo verso la direzione opposta, raggiungendo in breve la giusta chiesa.
Da qui la salita si fa impegnativa e procediamo su una larga strada sterrata. Diversi tornanti ci permettono di guadagnare velocemente quota. Lasciamo una prima zona collinare dove gli olivi sono pronti per la raccolta delle olive e poi ci inoltriamo in bellissimo bosco di imponenti querce. Continuiamo a salire fino a raggiungere la sommità del crinale in prossimità del Poggio delle Capanne. Siamo sul punto più alto del percorso di oggi. Da questa posizione collinare il panorama si allunga su lago Transimento e sulle due isole Maggiore e Minore.
Breve pausa per posare gli zaini e distendere le gambe dopo la ripida salita.
Il tempo è bello e il sole scalda a sufficienza. Anche oggi il dislivello è stato raggiunto e ora rimane la lunga discesa verso Tuoro. Il stradone molto largo e i molti tornanti ci portano in fretta a perdere la quota precedentemente conquistata e ci avvia verso il fondo della vallata.
Incontriamo le prime case, probabilmente ad uso estivo, poi le prime aziende agricole. troviamo anche un grande allevamento di mucche. Raggiungiamo la frazione di Torraccia e, poi lungo una strada asfalta, arriviamo anche ai piedi di Tuoro.
Non avendo molte indicazioni su grandi cose da vedere nel piccolo borgo, e sapendo che dovremmo risalire per raggiungere la piazza principale, preferiamo allungare il passo per raggiungere il lago.
Ma la fame si fa sentire e ad un supermercato ci fermiamo per acquistare qualcosa da mangiare.
Questa volta prendiamo dei gelati che consumiamo decisamente in loco seduti su un muretto del piazzale.
Riprendiamo la strada che ci porta fino alle rive del Lago Transimeno in località Punta Navaccia.
In questo punto si conclude la tappa di oggi. Doveva essere anche il punto, scelto inizialmente, per dormire al campeggio che si trova proprio qui vicino, ma le temperature basse del periodo non hanno permesso l'utilizzo della tenda offerta dalla struttura.
In questo punto c'è la possibilità di prendere il traghetto per visitare l'isola Maggiore ma per oggi ci riserviamo di riprendere il cammino per raggiungere la struttura dove dormiremo stasera, in quanto si trova solo ad un paio di chilometri prima di Passignano. Percorriamo ora una larga pista ciclabile ed in circa un'ora arriviamo ad un passaggio a livello. Le indicazioni ci dicono che dobbiamo passare oltre i binari per raggiungere la struttura che si trova molto vicina.
Ci troviamo all'inizio della zona industriale di Passignano dove a fianco dell' Hotel si trova anche un supermercato che ci servirà per l'acquisto della cena.
Arrivati all'Hotel ci registriamo e ci consegnano il piccolo appartamento. Ci prendiamo il tempo per rilassarci con doccia e riposo. Verso le 18 usciamo per l'acquisto di qualcosa da preparare nella piccola cucina. Per stasera scegliamo una buona pasta e fagioli, già pronta, e acquistiamo delle uova per una frittata con fiori di zucchine. Non consumando tutte le uova decidiamo di bollirle in modo da poterle consumare durante la tappa di domani. A conclusione ancora un budino per dessert.
La sera ci sediamo sul piccolo divano per vedere l'inizio della serie don Matteo ma mentre Antonella continua la visione io mi addormento. Verso le 22 ci ritiriamo a dormire entrambi.
Totale : 17,2 + 4 km
Dislivello + 400 mt - 640 mt
Pernottamento : Hotel Montigeto (appartamento)
Tappa 7 (Passignano sul Transimeno ➔ Magione (sospesa per infortunio)
Al mattino dopo la sveglia ci rechiamo nella sala dell'Hotel per la colazione (compresa nel costo dell'appartamento).
Il buffet ci mette a disposizione una buona quantità di prodotti dal dolce al salato permettendoci di fare una ricca colazione.
Fuori sta piovendo.
Ritornando in appartamento decidiamo di aspettare un po' di tempo per vedere se la pioggia si interrompe.
Consideriamo che oggi la tappa è abbastanza corta e quindi un'ulteriore attesa non ci preoccupa più di tanto.
Finalmente ha smesso di piovere e decidiamo di partire.
Raggiungiamo il passaggio a livello di ieri e attendiamo in quanto chiuso per il passaggio del treno. Dopo aver attraversato i binari riprendiamo la pista ciclabile di ieri pomeriggio.
Raggiungiamo in mezz'ora Passignano e alla vista dell'arrivo del traghetto decidiamo di fare una pausa sul cammino per far una visita all'Isola Maggiore dove San Francesco aveva trascorso la quaresima del 1211.
Capiremo dopo circa un'ora che tale scelta forse non è stata molto "fortunata"....Chissà.
Ci dirigiamo verso il molo dove ha appena attraccato il traghetto. Qualche minuto di attesa e poi saliamo a bordo. Salgono anche dei turisti tedeschi e una volta raggiunta l'ora della partenza (10.10) partiamo verso le isole.
Man mano che ci allontaniamo la vista si apre sul borgo di Passignano mostrando la parte alta dove si erge la rocca. Al ritorno magari dedicheremo del tempo per una visita veloce. Vista la pioggia di questa mattina probabilmente sceglieremo di percorrere il tratto di ciclabile evitando di salire sulle colline dove potremmo incontrare anche fango e possibili zone a rischi di scivolamento. Passiamo vicino all'isola Minore (privata) e poi arriviamo all'isola Maggiore.
Scendiamo dal traghetto e ci dirigiamo verso il piccolo villaggio di pescatori che in questo momento è molto tranquillo. Probabilmente siamo i primi visitatori della giornata. Qualche foto e ci dirigiamo verso la chiesetta di San Salvatore che si trova alla fine del piccolo villaggio.
C'è una scalinata per accedere all'entrata della chiesetta. Saliamo, qualche foto e poi scendiamo per riprendere il percorso perimetrale dell'isola. All'ultimo scalino di pietra una "stupida" scivolata mi fa cadere di schiena. Nell'impatto a terra avverto un doloroso "toc" alla caviglia che mi avverte che qualcosa è successo. Mi ritrovo per terra con Antonella che cerca di capire cosa sia successo ma non ho la forza di dire molto. Capisco che ho grosse difficoltà per rialzarmi e riscontro immediatamente l'impossibilità di camminare. Mi tolgo subito lo zaino, forse complice di aver contribuito alla questa scivolata.....
Attorno a noi solo una turista che non si preoccupa di quanto mi sta accadendo. Cosa facciamo? Mi convinco in fretta che seriamente che tutto è compromesso. Mi accorgo che non si tratta di una slogatura ma che ci sia ben altro.
Ora dobbiamo ritornare vero il molo, non potendo proseguire alla visita dell'isola. Prendo coraggio e con i bastoncini mi avvio con molta difficoltà e dolore. Non ci sono altre possibilità. Antonella trasporta anche il mio zaino.
Nel procedere una anziana signora, che abita sull'isola, ci vien incontro e ci chiede se ci serve aiuto ma è dispiaciuta perché non può far molto. Davanti a noi un carrettino …potremmo utilizzarlo ma pazienza il molo è vicino. Ad una panchina di fronte ad un chiosco mi siedo per riposare e capire meglio cosa fare.
Il dolore non passa ma il mio pensiero è tutto concentrato sul dover concludere il cammino in modo definitivo. No intravvedo possibilità. Dopo circa 145 km è bastato un gradino bagnato a fermarci!!!.
Il proprietario del chiosco ci chiede cosa sia successo e ci consegna del ghiaccio per smorzare il dolore. Ci invita anche a telefonare al 118 .
Proviamo a riflettere. Rientrare con il traghetto potrebbe diventare causa di ulteriori problemi. Poi come faremo a raggiungere un ospedale? In treno.....quasi impossibile.
Pensiamo e ripensiamo e dopo un'ora mi convinco e chiedo ad Antonella di chiamare il 118.
Nella telefonata il soccorso ci comunica che potrebbero arrivare all'isola in circa 20 minuti ma dopo 40 minuti non vediamo nulla e il dolore non passa.
All'improvviso una sirena ci avverte dell'arrivo probabile del soccorso. Sono stupito e guardo i turisti che all'udire la sirena si chiedono cosa può essere successo.
Avverto un certo disagio pensando che potrebbe essere solo una slogatura ed ora dopo l'attracco della "pilotina" (piccolo motoscafo adibito al soccorso) vedo scendere velocemente 4 persone in tuta arancio che si dirigono verso di me. Dopo avermi chiesto le generalità e cosa sia successo mi caricano sulla barella e mi trasportano verso la pilotina. Mi calano dal molo verso il centro dell'imbarcazione inclinando la barella. Poi salgono tutti compresa Antonella.
Sulla barca siamo circa in 9 persone. Loro sono entusiasti in quanto è la prima volta di quest'anno che sono riusciti a fare un soccorso sull'isola. Speriamo che vada tutto bene anche se la partenza veloce dello scafo produce un'inclinazione laterale!!! Poi veloci verso Castiglione del Lago in posizione opposta a Passignano da dove siamo partiti questa mattina.
Dopo l'attracco al molo di Castiglione ci trasportano con autoambulanza all'ospedale.
Da questo momento seguiranno tutta una serie di accertamenti diagnostici.
Nel frattempo, in attesa della comunicazione da parte del medico dopo la radiografia, mattia chi chiama per sapere come sta andando la visita all'isola. Gli comunichiamo che la visita procede ma al pronto soccorso e raccontiamo quanto è accaduto. Si propone di venirci a prendere nel pomeriggio per portarci a Massa.
Dopo mezz'ora ci viene comunicata la frattura del perone. Purtroppo l'ospedale non ha un reparto di ortopedia e per intraprendere le ulteriori visite e l'eventuale gessatura o altro ci comunicano che dovremmo recarci a Perugia. Ma per noi è impossibile in quanto non abbiamo l'auto. Nel pomeriggio riusciamo comunque a farmi fare una gessatura almeno per poter viaggiare e rientrare a casa. Il gesso viene fatto da due volenterosi operatori del 118 che si improvvisano "gessatori".
Nel pomeriggio (verso le 17.00) ci raggiunge Mattia e risaliamo a Massa.
Il mattino seguente a Massa ci rechiamo al pronto soccorso per una visita con l'ortopedico (al nostro arrivo alla sera il medico non era presente) che ci conferma la frattura e la necessità di intervenire chirurgicamente!!! Comunico che nostro interesse è ritornare a Verona per recarci ad un ospedale in zona.
Nel pomeriggio ci accordiamo con nostro figlio Andrea per venirci prendere verso Parma e chiediamo chiediamo a Mattia se può portarci nel punto di incontro così a formare una sorta di staffetta. Arriviamo a casa verso sera.
Il resto avrò modo di raccontarlo successivamente.
Per quest'anno un ulteriore brusca fermata e la mancanza di poter completare il cammino.
Non è stato un anno fortunatissimo per le nostre "avventure" ma rimane la speranza di tempi migliori. Al prossimo cammino.
Totale : 2 km
Dislivello + 0 mt - 0 mt