Descrizione
Per fine luglio avevo pianificato un'ulteriore settimana di ferie. Con Antonella volevamo ripetere l'esperienza del campeggio fatta a Sant'Antonio di Mavignola magari cambiando zona di interesse. Mi sono ricordato delle varie escursioni fatte in Alta Val Badia da giovane insieme ai miei e mio fratello. Quindi un po' per ritornare in quei luoghi e un po' per portare Antonella in luoghi mai visti, abbiamo pensato di scegliere Colfosco e prenotare presso il campeggio omonimo. Avevamo a disposizione 5 giorni per dedicarci ad escursioni tra il gruppo del Sella, Puez, Sassongher.
Di seguito le escursioni fatte:
primo giorno : partenza da casa per Colfosco con itinerario Verona - Val Gardena - Passo Gardena - Colfosco. Il tempo fin dal mattino non era molto bello ma al momento dovevamo solo entrare in campeggio e sistemarci per la settimana. Avevamo a disposizione una nuova tenda più grande che sostituiva le due precedenti di circa vent'anni di età. Completata la sistemazione e dopo il pranzo il tempo cominciò a cambiare velocemente mostrando anche un parziale cielo azzurro. Alle 13 circa ci siamo chiesti cosa fare e ho proposto ad Antonella di prepararci e partire per un'escursione pomeridiana. Non avevamo molto tempo ma sufficiente, a mio avviso, per affrontare la salita al Sassongher (cima maestosa sopra Colfosco). Parcheggiata l'auto alla chiesa di Colfosco (1645 m) abbiamo percorso il primo pezzo su strada sterrata fino al rifugio Edelweiss (1850 m), poi su sentiero fino al bivio dove abbiamo lasciato il sentiero per la Forcella Ciampei per inoltrarci sul sentiero per la cima del Sassongher. In breve abbiamo raggiunto la forcella Sassongher e poi, su sentiero attrezzato con corde e staffe, fino alla vetta (2665 m). Sulla cima, oltre a due ragazze, nessun altro. Vista strepitosa a 360° sulle cime dolomitiche dal Sass di Santa Croce, alle Cunturines, Marmolada, Sella e Puez. Discesa dallo stesso itinerario.
secondo giorno: per questa giornata decidiamo di utilizzare anche qualche trasporto pubblico che, per chi alloggia in strutture o campeggi, è ad uso gratuito. Quindi abbiamo pensato di salire da Colfosco a Passo Gardena (2136 m) con il bus. Dal passo saliamo su sentiero fino alla stazione a monte dell'impianto di risalita e poi verso il rifugio Jimmy (2220 m). Da rifugio con sentiero verso la Forcella del Cir (2529 m ). Questo tratto molto bello per la presenza di innumerevoli torrioni caratteristici del Gruppo del Cir molto frequentati da rocciatori alla scoperta di piccole vie in roccia. Di seguito siamo risaliti in costa lungo l'alta Val Chedul fino alla Forcella Cris de Crespeina (2528 m). Lo spettacolo in questo punto cambia completamente affaciandosi sul grande altipiano del Puez. Sotto di noi il laghetto Lech de Crespeina, oltre il rifugio Puez ed in fondo il cono inconfondibile e quasi lunare del col dela Sone (2633 m). Invece di rimanere sul percorso tradizionale verso la Furcela de Ciampei (2366 m) abbiamo preferito rimanere sulla nostra sinistra per risalire sul Sass de Ciampac (2672 m). Lungo questo tratto di sentiero la vista spazia su tutto il gruppo del Sella dal Passo di Gardena fino a Corvara e in fondo sempre le Tofane, le Cunturines e il Fanes. Sulla cima anche una coppia di ragazzi che stavano facendo dei video molto particolari mentre si esercitavano con la Acro Yoga con vista sul Sella. Molto bella, spettacolare e molto bravi i ragazzi. Una pausa sulla cima per un spuntino e per memorizzare il panorama. ripreso il cammino ci siamo avviati in discesa verso la Furcela del Ciampei e poi con sentiero in costa fino al rifugio Puez dove abbiamo sostato per circa un'ora su un bel prato. valutando l'ora ma anche le previsioni meteo che nel tardo pomeriggio indicavano la formazione di temporali, decidiamo di partire percorrendo lo stesso sentiero fino alla Furcela del Ciampei. Il cielo si stava coprendo e nella lunga discesa verso Colfosco il temporale ci ha sorpresi arrivando al centro abitato bagnati fradici. In un bar ci siamo cambiati in modo da poter partecipare alla messa delle 17. Poi rientro al campeggio ancora sotto l'acquazzone.
terzo giorno: in considerazione della camminata di ieri per la giornata di oggi abbiamo deciso di partire per un giro più tranquillo. Dal campeggio su strada forestale fino a Corvara (1568 m) poi su sentiero (in realtà il primo tratto in salita sulla pista da discesa) fino alla stazione a monte dell'impianto Piz Boè Lounge (2200 m) nei pressi del lago Lech de Boè (2252 m). Dal lago lungo sentiero (perso ad un certo punto per errata direzione presa) siamo risaliti al rifugio Kostner (2550 m) al Vallon. Sosta prolungata per il pranzo con splendida la vista sulla Marmolada, Pelmo, Civetta e Fanes. Sotto di noi Arabba e il Passo di Campolongo (nostra meta di oggi). Dopo aver pranzato abbiamo preso il sentiero scendendo verso il rifugio Bec de Roces (2160 m). Dopo il rifugio Kostner alcune corde e staffe per aiutare la discesa lungo il ripido. vallone roccioso. Poi, in avvicinamento al rifugio Bec de Roces bellissimo il tratto in mezzo alle guglie di roccia dolomitica molto suggestive. Arrivati al rifugio un laghetto artificiale creato per il percorso sensoriale da fare a piedi nudi, ci invoglia a fermarsi e a togliere le pedule e sostare. Rientriamo per strada sterrata fino al Passo di Campolongo (1875 m) e poi con il bus fino al campeggio.
quarto giorno: dopo una giornata di riposo per tempo un pò perturbato la giornata seguente risulta splendida. E' l'ultimo giorno di permanenza a Colfosco e il nostro programma prevedeva il tentativo per la traversata del gruppo del Sella, da Colfosco al Passo Pordoi. Un lungo percorso che ci avrebbe impegnati per molte ore, ma non avevamo né fretta né l'obbligo di concludere il percorso; strada facendo avremmo valutato. Partiti di buon mattino il cielo sopra di noi era molto sereno ma nelle vallate ristagnava molta umidità, causa la pioggia di ieri, creando piccoli banchi di nebbia. dopo un primo tratto su strada forestale risaliamo il pendio per la Val Mezdì. Arrivati in prossimità del lungo vallone la vista sulle torri alte della Torre Berger, Torri di Mezdì e torre de Pisciadù creano un ambiente austero e imponente. Risaliti fino a metà val Mezdì abbiamo ripiegato verso destra in direzioni del rifugio Cavazza al Pisciadù (2587 m) superando anche un tratto di pareti rocciose e leggermente attrezzate con corde e qualche staffa. Attraversato poi un altopiano sotto la torre di Pisciadù raggiungiamo il rifugio nei pressi del lago omonimo. Qualche foto e ripartiamo per risalire il costone ghiaioso e poi roccioso (ulteriori parti attrezzate) oltre il lago arrivando a raggiungere la forcella dell'Antersass (2839 m) sopra la Val Lasties. Sulla forcella dell'Antersass spettacolare vista su tutta la Val Mezdì fino a intravedere l'abitato di Colfosco. Dall'altipiano si discende dolcemente verso il rifugio Boè (2871 m) dove decidiamo per una sosta pranzo. Sopra di noi svetta la cima Boè (3152 m, una delle cime più alte delle dolomiti) che attira certamente la nostra vista e il desiderio di salire. Dopo una mezz'oretta di valutazioni per il tempo che ci rimane a disposizione (dobbiamo scendere al passo Pordoi per prendere il bus) decidiamo definitivamente di salire alla vetta. In circa mezz'ora risaliamo il lungo e ripido costone per portarci finalmente in vetta dove con un ulteriore sosta ci gustiamo il panorama a 360° su tuttue le dolomiti ed in primis la maestosa Marmolada con il suo ghiacciaio o meglio dire quello che resta del ghiacciaio. Ora ci restava la discesa innanzitutto verso la forcella Pordoi (2848 m) e, dalla forcella, fino al Passo Pordoi (2239 m) che raggiungiamo in tempo per il bus delle 17. Rientriamo poi al campeggio concludendo questa bellissima settimana.