Descrizione
Per quest'estate con Renzo volevamo organizzare una salita alpinistica su una cima in Alto Adige. Non avendo grande esperienza di ghiaccio e roccia ci siamo dedicati alla ricerca di qualcosa di non troppo impegnativo. La scelta è "caduta" sulla Cima della Pala Bianca (3739 m) situata in Alta val Venosta verso il confine austriaco.
La salita era concepita partendo dalla Valle Lunga per salire al rifugio Pio XI (2542 m) il primo giorno mentre il secondo era dedicato alla salita alla vetta per il passo di Valle Lunga, discesa e rientro a casa.
A disposizione 3 giorni ma la nostra intenzione era quella di riuscire in due giorni compresi i trasferimenti da casa al rifugio e rientro. A noi si era aggregato anche Michele, un ragazzo appartenente al gruppo scou di San Martino.
Quindi il primo giorno siamo partiti da casa nel primo mattino con viaggio in auto per Merano, Curon (Val Venosta) e parcheggio il località Melago (1912 m) dove la strada si conclude e dove parte il sentiero per il rifugio Pio XI. Arrivo al rifugio verso tardo pomeriggio.
Il secondo giorno dopo sveglia verso le 5, colazione e inizio salita in direzione della Vedretta di Vallelunga (ghiaccio) fino a raggiungere la Sella della Pala Bianca (3368 m). Il tempo fino a questo momento non era buono e alla Sella ci siamo fermati molto per capire se potevamo tentare la salita senza rischiare. Dopo qualche tentennamento per risolvere qualche dubbio è giunta la decisione di salire in quanto il mete dava segnali di non peggioramento imminente. Partiti abbiamo affrontato la lunga cresta misto ghiaccio e roccia fino a salire sulla cresta innevata e quindi la cima. Qualche foto (che purtroppo al momento non possiedo). Rientro per la cresta sud e rientro alla Sella della Pala Bianca. Ricordo questo tratto infinito per l'allungamento del percorso di rientro sul grabde ghiacciaio. Arrivati al rifugio PIO XI in tardo pomeriggio non avevamo molte forze per continuare a scendere a valle come da programmi. Purtroppo alla nostra richiesta di pernottamento in rifugio il gestore ci ha comunicato che non c'erano più posti disponibili. Quindi unica alternativa scendere a Melago e cercale un alloggio per la notte. Questo ultimo tratto si è rivelato veramente estenuante arrivando all'auto a sera inoltrata. Subito ci siamo messi alla ricerca di una sistemazione che abbiamo trovato poco sotto di Melago presso un alberghetto. Ricordo anche una cena veloce in camera, doccia e subito a letto stravolto per la giornata.
Il giorno dopo rientro con facendo una lunga deviazione per portare Michele dai genitori che si trovavano in vacanza in Val di Fassa. Anche per il rientro a casa il viaggio si è rilevato infinito rientrando a casa a tardo pomeriggio.
A consuntivo probabilmente non avevamo messo in conto i lunghi viaggi di trasferimento (circa 9 ore totali) è i possibili contrattempi dovuti a possibili cambiamenti di meteo. Tutto fa esperienza.